Ambiente Famigliare

Ambiente familiare
Note biografiche sui familiari di Prospero Alpini.

Il padre
Di Francesco Alpini parla lo stesso Prospero nei suoi commentari manoscritti sopra Dioscoride, definendolo “medicus suae aetate nulli secundus”. Esercitava la professione a Marostica, con ampia notorietà locale e buon successo. Riccoboni lo chiama “praecellentissimum medicum”, e anche Tomasini ne parla con ammirazione. Secondo Giovanni da Schio, Francesco Alpini lasciò anche delle memorie storiche sugli uomini illustri di Marostica. Intimo di Antonio Morosini, secondo la testimonianza contenuta nel De medicina Aegyptiorum, ebbe un ruolo importante nello spingere il giovane figlio a partire per l’Egitto. Morì in data imprecisata, comunque anteriore al 1591.

La madre
Non esistono notizie sulla madre di Prospero. Unico riferimento in Papadopoli (ripreso da Morgagni), il quale afferma che il figlio decise di abbandonare la carriera militare intrapresa in giovanissima età “precibus […] matris”. Erroneamente, è stata a lungo confusa con Bartolomea Tarsia, padovana, che fu invece la seconda moglie di Prospero.

I fratelli
Prospero ebbe quattro fratelli: Paolo, più anziano, che si diede alla professione militare, divenendo colonnello e governatore di un castello nel Milanese; Dionisio, di cui fa menzione Prospero nei commentari manoscritti sopra Dioscoride per un incidente occorsogli da bambino; Giovanni Antonio, forse arciprete a Marostica e certamente curato di Bavaria al Montello nel 1614, secondo quanto dice Prospero nel suo testamento; Demetrio, residente a Marostica, nominato, con altri, tutore dei figli da Prospero nel testamento, nel caso fosse morta anche la moglie.

Le mogli
Prospero Alpini si sposò due volte. La prima il 16 novembre 1587 con la vedova bassanese Guadagnina di Lazzaro Guadagnini, che morì precocemente, nell’ottobre del 1596, come si evince da una lettera di Prospero a Camerarius; di lei parla Alpini nel De praesagienda vita et morte aegrotantium. Non molti anni dopo la morte di Guadagnina, ma in data imprecisata, Prospero si unì in matrimonio con Bartolomea Tarsia, padovana, figlia del notaio Marco Tarsio; il fratello di lei, Bartolomeo, venne nominato, insieme ad altri, tutore dei figli di Prospero nel testamento di quest’ultimo, nel caso fosse morta anche la moglie del testatore. Bartolomea si spense probabilmente nel 1617.

I figli
Dalla seconda moglie, Bartolomea, Alpini ebbe vari figli: Marcantonio, studioso di diritto, che morì di peste nel 1631; Alpino, medico rinomato a Venezia, che succedette a J. Prevotius nella Lettura e Ostensione dei semplici e nella prefettura dell’Orto patavino dopo la rinuncia di J. Rhode, mantenendo la carica fino alla morte, avvenuta nel 1637; Maurizio, che fu monaco cassinese e teologo e morì nel 1644; Paolo, erede dei manoscritti paterni, ancora vivente nel 1644. Un altro figlio, Francesco, morì giovanissimo, a 11 anni, nel 1610. Nel testamento di Prospero vengono menzionati altri due figli: Prospero jun. e Cattarinella. Giuseppe Ongaro, sulla base di una richiesta di aumento di stipendio avanzata da Alpini nel 1611 al Senato veneto, ipotizza l’esistenza di un ulteriore figlio, verosimilmente deceduto in giovanissima età.

Bibl.
Giuseppe Ongaro, Contributi alla biografia di Prospero Alpini, in La personalità e l’opera scientifica di Prospero Alpini (atti del simposio Marostica, 16 giugno 1963), «Acta medicae historiae Patavina», 8-9 (1961-62/1962-63), pp. 79-168. Giuseppe Ongaro, I rapporti tra il medico e botanico tedesco Joachim Camerarius e Prospero Alpini (con venticinque lettere di Prospero Alpini), in Alpiniana. Studi e testi, 2, a cura di Giuseppe Ongaro, Treviso, Edizioni Antilia, 2016 (Pubblicazioni del Centro Studi Prospero Alpini di Marostica, 3), pp. 329-393.